Un verso questa volta di Leonard Cohen, celebre poeta cantautore canadese reso famoso anche dalle tante versione pop della sua Halleluja. Con queste parole Draghi fu salutato alla fine del suo mandato in Bce. Mi piace che un uomo che sembra un esempio di integerrima professionalità sia consapevole che non è la forma perfetta l'obbiettivo del nostro impegno. Potrei quasi suggerire – alla fine di questa giornata – che lasciare entrare la luce è lo scopo dei nostri giorni. Lasciarla entrare proprio dove non vorremmo, dove preferiremmo che nessuno veda, che nessuno sappia, che nessuno conosca la nostra miseria, le nostre paure, la nostra vigliaccheria, le cadute più umilianti, la vanità e le piccinerie. "Ora lascia o Signore che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza". Si dolce Signore, ti abbiamo visto anche oggi affacciarti dalle nostre crepe: perché la porta non te l'avevamo aperta, ma tu non ti sei arreso, ed h
Così scrive don Luigi Verdi per questa domenica: "Siamo in attesa di riabbracciarci, di riprendere a vivere. In attesa, come le donne del vangelo di oggi; quelle donne sagge, in attesa di ciò che sta per venire, ma anche con la pazienza verso ciò che non sai quando verrà. La pazienza è la capacità di sostenere il tempo, di perseverare, di sostenere gli sguardi verso l’orizzonte, le lacrime e le vite strozzate. Chiediamo di essere creature dell’attesa, che non si piegano, che non si addormentano, che non infrangono mai la speranza." Mi piace tanto questa speranza bambina, questo intreccio tra il tempo ed il sorriso, queste lampade accese nel buio della notte, con dentro il profumo delle nozze. Lo sposo sta per venire, non ve ne accorgete? Le doglie del cuore sono l'inizio del parto di un uomo nuovo che non ha più paura, la notte più fonda è solo il momento più vicino all'aurora. Buona domenica alla mia comunità
Così comincia un libro che un bravo libraio oggi mi ha consigliato di leggere; anche il titolo è intrigante, ma per questa sera non lo dirò. Il continuo è altrettanto interessante: "Le persone più sane che conosco fanno cose assurde, avventate, senza senso. Le più intelligenti parlano che le capiscono anche i bambini, le più forti è un sussurro la loro voce, e le più serie ridono, ridono sempre. Le più giuste hanno fatto tanti errori che non so aggiustano, e le più vive, le più vive, sono morte tante volte: e ogni volta, poi, di nuovo, di nuovo sono nate". Ecco, questa sera un autore laico ci fa risuonare una parola. Era la parabola dei talenti il Vangelo di oggi, dove alla fine risuonava l'invito a prendere parte alla gioia del padrone, ma solo per chi aveva rischiato e trafficato i propri talenti vincendo la paura di perdere, di sbagliare. Mi sembrano un eco di questa Parola , le parole di sopra. Gettare il cuore oltre l'ostacolo, crederci ancora nella propria
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