"Le persone più sveglie che conosco sognano di continuo"


 

Così comincia un libro che un bravo libraio oggi mi ha consigliato di leggere; anche il titolo è intrigante, ma per questa sera non lo dirò. Il continuo è altrettanto interessante:

"Le persone più sane che conosco fanno cose assurde, avventate, senza senso. Le più intelligenti parlano che le capiscono anche i bambini, le più forti è un sussurro la loro voce, e le più serie ridono, ridono sempre. Le più giuste hanno fatto tanti errori che non so aggiustano, e le più vive, le più vive, sono morte tante volte: e ogni volta, poi, di nuovo, di nuovo sono nate".

Ecco, questa sera un autore laico ci fa risuonare una parola. Era la parabola dei talenti il Vangelo di oggi, dove alla fine risuonava l'invito a prendere parte alla gioia del padrone, ma solo per chi aveva rischiato e trafficato i propri talenti vincendo la paura di perdere, di sbagliare. Mi sembrano un eco di questa Parola, le parole di sopra. Gettare il cuore oltre l'ostacolo, crederci ancora nella propria verità e nella propria missione. Costruire, costruire sempre accogliendo ogni crollo come un nuovo spazio libero per nuovi sogni. E tendere la mano al fratello che questa volta non ce la fa, perché a turno si tende la mano, a turno ci si lascia rialzare: e sono tutte mani di Dio. Buonanotte fratelli e sorelle

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